LA CIFOSI
Normalmente la colonna vertebrale vista di lato presenta curve a convessità anteriore (lordosi cervicale e lombare) e curve a convessità posteriore (cifosi dorsale e sacrale).
Contrariamente a quanto avviene sul piano frontale, in cui ogni deviazioni è considerata anormale, sul piano sagittale le curve di cifosi e lordosi possono essere considerate normali se non superano certi limiti (26-44° per la cifosi, 36-54° per la lordosi). Oltre questi limiti si parla di cifosi dorsale (o dorso curvo) e di iperlordosi, rispettivamente per il tratto dorsale e lombare.
Quali forme esistono?
Come per le deformità sul piano frontale, anche per quelle sul piano laterale dobbiamo distinguere gli atteggiamenti dalle forme strutturate.
Gli atteggiamenti astenici sono tipici dell’età scolare, per cui il bambino si presenta con un’esagerata curvatura del dorso e con l’addome prominente. Si tratta di forme benigne, assolutamente correggibili, senza deformità a carico delle vertebre.
Le forme che invece si presentano con alterazioni dei corpi vertebrali nella loro porzione anteriore, tanto da deformarsi a cuneo e con il tempi vanno incorno a rigidità, si definiscono cifosi dorsali e richiedono trattamento ortopedico.
Quali sono le cause della cifosi dorsale?
Dopo aver effettuato una buona anamnesi su eventuali antecedenti familiare di cifosi, interventi chirurgici o medici, traumi, attività sportive praticate, presenza o meno di dolore, distinguiamo diverse forme:
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congenite, da malformazione presenti alla nascita;
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costituzionali, quando esistono casi analoghi in famiglia;
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secondarie a traumi (fratture vertebrali), a malattie metaboliche, a malattie dell’accrescimento osseo (osteocondrosi);
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idiopatiche dove non si riesce ad individuare una possibile causa.
La cifosi è dolorosa?
Il dolore è spesso presente ma si tratta sempre di un dolore meccanico, secondario a sforzo, ad attività fisiche o sportive o a cause posturali (posizioni prolungate seduta o in piedi), raramente a riposo. È sempre dolorosa nei casi in cui vi sono lesioni vertebrali delle piastre cartilaginee di accrescimento come nell’osteocondrosi (morbo di Scheuermann).
Come si riconosce all’esame esterno?
Il soggetto si valuta in piedi, di spalle, con arti inferiori ben estesi e sguardo orizzontale. Mantenendo un filo a piombo sulla linea mediana tangente all’apice della cifosi, vanno calcolate le distanze in millimetri di 4 punti dal filo:
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base del collo (C7),
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apice della curva dorsale (T8),
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il punto più profondo della zona lombare (L4),
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l’inizio della piega interglutea (S2).
Se aumenta la distanza di C7 dal filo, si parla di cifosi dorsale, quando aumenta la distanza di L4 si parla di iperlordosi. Se aumentano entrambe, si parla di cifolordosi.
L’esame radiologico, è importante per evidenziare eventuali lesioni dei corpi vertebrali, come difetti di ossificazione, cuneizzazioni, che sono la conseguenza della pressione dei dischi sui corpi vertebrali indeboliti da alterazioni della loro struttura.
Come si curano?
La ginnastica cosiddetta “correttiva” assume un ruolo fondamentale negli atteggiamenti astenici e nelle cifosi ancora elastiche, con lo scopo di migliorare il tono muscolare e il controllo posturale. La postura corretta deve essere mantenuta anche nella vita quotidiana, curando in particolare il posto di lavoro con piano inclinato e posto a sedere con pedana.
Nelle forme con alterazioni strutturali dei corpi vertebrali è indispensabile ricorrere al trattamento con busti ortopedici, al fine di ridurre le sollecitazioni sulle parti anteriori dei corpi vertebrali e favorirne la ripresa e l’ossificazione.
I casi che presentano curve rigide hanno bisogno di un preventivo trattamento con gessi correttivi. La chinesiterapia è importante sia nella fase preoperatoria al trattamento con busti e gessi, che durante e dopo il trattamento e dovrà essere prolungata ancora per un anno dopo il termine della crescita scheletrica.
La terapia chirurgica viene riservata ai casi più gravi, quando dolore e deficit neurologici diventano i sintomi preminenti.